sabato 11 ottobre 2008

CD Review: The Pretenders - Break Up The Concrete
























Chrissie Hynde e i suoi 'The Pretenders' si ricorda che il suo mestiere è fare musica e dopo sei anni da alle stampe un nuovo cd; "Break Up The Concrete" dove l'America prende il soppravvento.

Una lunga pausa si è presa Chrissie Hynde dal mondo del rock!!. Sei lunghi anni!!...tanti ne sono passati da 'Loose Screw' datato 2002. Ora arriva questo "Break Up The Concrete" dove Chrissie sembra aver accantonato il pop-rock che delineava i confini della sua musica, spostando la sua attenzione completamente all'America!!!

Saranno appunto quelle sue origini americane, ma tutte le canzoni di questo cd odorano d'oltre oceano. A volte si colorano di country 'One Thing Never Changed' e 'Love's A Mystery', a volte come in 'Boots Of Chinese Plastic' e 'Don't Cut Your Hair' a farla da padrone è il rockabilly.

L'album non è bellissimo. Si c'è l'idea americana, ma manca completamente di mordente, e le canzoni sono leggerine. Anzi troppo leggerine!! Del suo glorioso passato invece rimane ben poco. L'unica nota positiva è sicuramente la sua bella voce, immutata nel tempo e sempre calda con quel suo caratteristico vibrato. Però le canzoni... quelle proprio non ci sono. Delle 11 tracce segnaliamo su tutte; 'Love's A Mystery', 'Almost Perfect' e 'Rosalee' in quest'ultima poi echeggia la lezione impartita negli anni dai Los Lobos.

Track Listings

1. Boots Of Chinese Plastic
2. The Nothing Maker
3. Don't Lose Faith In Me
4. Don't Cut Your Hair
5. Love's A Mystery
6. The Last Ride
7. Almost Perfect
8. You Didn't Have To
9. Rosalee
10. Break Up The Concrete
11. One Thing Never Changed


Artist: The Pretenders
Title: Break Up The Concrete
Genre: Rock
Release Year: 2008
Type: New Release
Audio: CD

Testi di Pretenders

Review:
Chrissie Hynde has lived in London for the past three decades, yet Breaking Up the Concrete, her band's ninth album, has deep roots in thorny American '50s rock'n'roll and seditious rockabilly rave-ups. Along with four new Pretenders, she's crafted a statement that's stripped bare and dangerous, just like Hynde herself, who abandons much of her haughty cool to expose some long-concealed wounds as painful as the ones that Janis Joplin unfurled on Pearl.

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